Against guru
Un unico metodo per progettare, il design come scienza pura, assolutezza dei criteri e delle valutazioni sono solo alcuni dei tratti che connotano il guru: imparare a riconoscerli aiuta a non cadere nelle trappole dei dogmatismi, oltre che a evitare i guru.
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L’unico. Preludio filosofico

Il signore ritratto nella foto, intento a lavare i piatti con tanto di grembiule, è un grande filosofo. Per la precisione un filosofo della scienza. La filosofia della scienza è una sorta di filosofia del metodo: studia quali siano i criteri per definire scientifica una teoria, e come le teorie e il concetto stesso di scientificità evolvono nel tempo. Quando era professore a Berkeley, il signore col grembiule faceva lezione su un prato e aveva sostituito gli esami universitari con una tesina, attirandosi le antipatie dei colleghi paludati.
Il filosofo in questione si chiama Paul Karl Feyerabend e è autore di un importante libro, Against Method: Outline of an Anarchistic Theory of Knowledge (Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza). Sembra un paradosso che un filosofo che si occupa proprio di metodo scriva un libro contro il metodo. In realtà il libro non è contro il metodo in generale, ma contro l’idea che esista un unico metodo per stabilire la scientificità di una teoria. Così, nel bel mezzo di una una discussione filosofica, Feyerabend era solito allontanarsi per andare a lavare i piatti: a sottolineare l’importanza della dimensione empirica rispetto a quella meramente razionale-razionalista.
Il titolo di quest’articoletto fa volutamente il verso al libro di Feyerabend, figura che amo molto sia per le sue idee sia per il suo stile anticonformista.
Decalogo del guru
Dunque, cosa c’entra tutto questo col design? Il metodo è un aspetto centrale anche nel design, e proprio per questo è spesso l’oggetto delle distorsioni più insidiose.
Questo decalogo ammicca sia a Contro il metodo di Feyerabend, sia all’articolo The one true way to design di Michael McWatters che ha innescato tutte queste connessioni: il metodo, il design e il guru. Un filo rosso neppure troppo sottile lega infatti la questione del metodo alla figura del guru. Guru che si attiene strenuamente a questi dogmi, ché dogmatico è tutto il suo atteggiamento.
- Il design è scienza.
- Esiste un unico metodo per progettare.
- C’è un unico kit di strumenti da usare.
- C’è un solo insieme di “deliverable” che è necessario sviluppare.
- C’è una sola risposta e una sola certezza per ogni cosa.
- Il guru parla e posta in termini assoluti, e se qualcuno non è d’accordo la sua risposta è rapida e sferzante.
- Il guru è assai generoso, e dall’alto del suo gurismo dispensa pillole di conoscenza a tutti.
- Tali pillole sono ricche di riferimenti a libri che non ha letto.
- Nessuno hai mai visto un progetto, un lavoro del guru.
- Il guru è tale per fede: va creduto per dogma (ma anche viceversa).
Epilogo clinico-sanitario
Questo decalogo può essere usato anche come checklist in chiave clinica: dai quattro punti (dogmi) in su si può diagnosticare con relativa certezza la condizione di guru.